Ogni anno, nel penultimo weekend del mese, si svolge una delle sagre più importanti del Sud Italia, la sagra della Castagna o della Varola di Melfi, in Basilicata. Giunti di prima mattina, onde evitare lunghe code in macchina, abbiamo parcheggiato la macchina in periferia, preferendo una ventina di minuti di passeggiata piuttosto che essere bloccati nel traffico per decine di minuti, sperando di trovare un parcheggio.


Arrivare nel centro della città, dove si svolge la manifestazione richiede muscoli alla gambe perché è necessario affrontare un percorso non breve in salita, con pendenze non proprio semplici. Ma dopo diversi minuti di lenta passeggiata, in cui appaiono le prime bancarelle con vari assaggi di caldarroste e pettole fritte, assieme a del vin brulé, si arriva in Piazza Umberto I, allestita con grandi braci all'aperto e gli addetti si occupano di arrostire decine e decine di chili di castagne per volta.


Le stradine della città sono stracolme di turisti che si dirigono verso Piazza Duomo e la Cattedrale di Santa Maria Assunta. Qui, da un palco musicale band locali si alternano per tutta la giornata mentre la gente si accalca nei vari chioschi situati intorno alla piazza, vendendo prodotti alimentari di produzione propria oppure oggettisca dei piccoli commercianti locali.


Caciocavallo impiccato: è tradizione far pendere una forma di caciocavallo sui carboni e mentre il calore scioglie la parte inferiore della caciotta, con la lama di un coltello si recupera il formaggio fuso e la si spalma su una fetta di pane riscaldato anch'esso sui carboni. Si aggiunge di solito una crema al tartufo sulla fetta di pane per dare quel tocco in più.


Abbiamo seguito le indicazioni per raggiungere il castello di Melfi, uno dei castelli medievali più importanti d'Italia, e risalente al periodo Normanno, circa XI secolo d.C., situato su un piccolo promontorio a cui si ha accesso esclusivamente da un unico ponte in pietra. Un enorme fossato circonda il castello a 360 gradi ed era quasi impossibile per i nemici assalirlo ed entrarvi dentro, soprattutto perché le torri di guardia potevano contrattaccare da tutti i lati.


Il castello è il punto più alto della città. Siamo tornati indietro percorrendo stradine meno affollate, scoprendo nuovi scorci di questo bellissimo borgo.